Profughi: le Misericordie toscane rispondono all’appello del Papa e del cardinal Betori |
Scritto da Redazione Toscana
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Martedì 08 Settembre 2015 09:34 |
Le Misericordie della Toscana rispondono all’appello del Papa di ieri e alla nota del cardinale Giuseppe Betori e si mettono a disposizione della Chiesa toscana per l’ospitalità ai profughi.
Lo comunica il presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, in una lettera inviata all’arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana.
“Rispondiamo ‘eccomi’all’appello di Papa Francesco” dice Corsinovi, “con un impegno ancora maggiore nel campo dell’accoglienza ai migranti che pur vede già notevolmente impegnate le nostre realtà locali e la stessa Federazione regionale.”
“In Toscana – spiega il presidente delle Misericordie toscane - ci sono tante piccole parrocchie, in luoghi periferici, lontano dai centri maggiori o in montagna, che magari vogliono rispondere all’appello del Papa, ma possono avere difficoltà operative e logistiche nel mettere a disposizione quanto serve. Basti pensare ai pasti o alla necessità di garantire ai migranti la possibilità di raggiungere le città per gli adempimenti burocratici. Ecco, in questi e in altri casi come questi possiamo mettere a disposizione le strutture, i mezzi, l’impegno dei nostri volontari, presenti con 310 Misericordie in tutta la Toscana. Insomma, noi ci siamo e siamo pronti a dare una mano.”
Per questo, scrive nella lettera Corsinovi, “siamo a proporre ai pastori delle diocesi toscane la piena disponibilità a collaborare concretamente con tutte le Parrocchie, gli Istituti religiosi, i Monasteri e i Santuari che in ragione della loro localizzazione o struttura possano avere necessità di strumenti organizzativi operativi quali quelli presenti nelle nostre singole realtà o delle strutture regionali. Ci rendiamo quindi disponibili per un urgente approfondimento di questa nostra volontà nei modi e nelle forme che Ella riterrà più opportune coinvolgendo anche i vescovi delle singole diocesi della nostra regione.”
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