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Ancora grazie |
Scritto da Redazione Toscana |
Giovedì 12 Novembre 2015 13:10 |
Martedì 10 novembre alle 8.00 di mattina tutta l’area che circonda lo Stadio Franchi di Firenze brulica di divise giallo/ciano. I volontari delle Misericordie si stanno radunando per accogliere ed assistere i disabili che, con i loro accompagnatori, parteciperanno alla S. Messa che Papa Francesco celebrerà nel primo pomeriggio. Il camper dell’Ufficio Emergenze di Federazione, allestito come sala operativa mobile avanzata, unitamente ai confratelli del CROM, è già posizionato per garantire i collegamenti radio mentre la SOR (Sala Operativa Regionale) supporterà gli equipaggi per il trasferimento dei disabili dalle loro abitazioni fino allo stadio. Vicino al parcheggio lato Maratona, già gremito di mezzi delle Misericordie, la cucina da campo della Misericordia di Rapolano Terme lavora già a pieno ritmo: distribuirà bevande e snack ai disabili ed un pasto caldo a tutti i volontari in azione compresi quelli della C.R.I, al personale della sicurezza e delle forze dell’ordine. La risposta delle Misericordie per far fronte alla complessa gestione organizzativa di questa memorabile giornata è stata unitaria e straordinaria. Dall’Isola del Giglio all’Isola d’Elba, da Pontremoli a Castel del Piano ci sono stati confratelli che hanno viaggiato di notte per essere puntuali all’appuntamento con le tante persone disabili o comunque più deboli che avevano un grande sogno da realizzare, quello di incontrare il Papa. Ma pur straordinaria anche per i numeri (circa 1.000 volontari impegnati e tra questi anche coloro che erano in servizio nella vicina Prato per la prima parte della visita del S. Padre) questa risposta è la più ordinaria possibile: è quella che ogni giorno, e da secoli, le Misericordie danno mettendosi al servizio dei bisognosi. Il 14 giugno 2014 a Roma, durante l’udienza riservata alle Misericordie e ai Fratres, Papa Francesco esortò i nostri confratelli ad essere “uomini del fare” e oggi a Prato e Firenze ha affermato “che il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme”. La parola Misericordia significa donare il cuore ai miseri, a quelli che hanno bisogno e questo hanno fatto, con gesti semplici e consueti, i confratelli e le consorelle presenti allo stadio Lungobisenzio a Prato e al Franchi di Firenze. Hanno donato il cuore rendendo straordinaria la giornata di tutti quelli che da loro sono stati accompagnati e assistiti durante l’indimenticabile incontro con Papa Francesco. |